Vespa Primavera - Prova su strada
Prova su strada MOTO

Vespa Primavera - Prova su strada

Passano gli anni, ma c'è Vespa riesce a stare al passo con i tempi.

Eccelleva in tempi di crisi profonda quando i rivali scomparivano, a cominciare dal nemico numero uno. Manubrio originale Lambretta, oggi si pone con successo come oggetto di culto delle nuove generazioni.

Ultima evoluzione scooter a metà tra futuro e passato.

Design moderno e quattro motori disponibili

Il design è moderno, ricorda il design del molto speciale 946, luci a LED e e motori... Sono quattro: due anni Cinquanta a due e quattro tempi, oltre alle classiche 125 e 150, con distribuzione a tre valvole ad iniezione elettronica e intervalli di manutenzione aumentati a 10.000 km. Questo è un antico ritorno al nome storico della fine degli anni Sessanta.

Ma ci sono anche proporzioni più classiche, con una coda che ricorda un morso di vespa, fianchi stretti e un divieto quasi totale di parti del corpo in plastica.

Con La Nuova Primavera, Scooter Piaggio torna quindi a riaffermare in modo convincente la sua posizione di unico veicolo interamente in lamiera in un mercato dominato dalla plastica.

Nuove tecniche di progettazione hanno consentito una struttura più rigida, ma hanno anche reso più efficienti le sospensioni, molto criticate in passato.

Sono stati migliorati, ma senza modificare il layout del braccio monolaterale originale del 1946, che è ancora un'intuizione davvero brillante fino ad oggi.

La Primavera Oggi ha ruote grandi, entrambe da 11 pollici, che rendono la guida più stabile e, come sempre, naturalmente agile.

Come stai?

Nello spostamento stesso classico 125 ccuno scooter idoneo all'uso con qualsiasi tipo di patente rimane in vita anche se la sua potenza non supera gli 11 kW consentiti dal Codice.

Livello di vibrazione silenzioso e quasi impercettibile, ha anche il vantaggio di consumare poco: Fino a 35 km/l facilmente raggiungibile. In più c'è stabilità e una grande capacità di assorbire le asperità dell'anteriore, che fino a ieri erano molto più basse.

Un cenno meritano anche i freni, in particolare il freno a tamburo posteriore, che ha acquisito la modularità necessaria per lavorare in tandem con un efficiente disco anteriore.

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